Nelle palestre di pugilato, come in ogni luogo in cui si coltiva una passione autentica, il tempo non scorre in modo lineare. Ogni sacco appeso, ogni coppia di guantoni, ogni angolo del ring conserva le tracce di chi ha vissuto quello spazio con dedizione e sacrificio. È per questo che, quando una figura come Ernesto viene a mancare, la sua assenza si trasforma in una presenza discreta ma costante, come un’eco che risuona nei gesti e nei ricordi di chi rimane.
Ernesto non era solo un atleta o un appassionato: era un punto di riferimento per la Padova Ring. Ogni volta che tornava dai suoi viaggi, la palestra era la sua prima tappa, come se fosse una casa a cui sempre si ritorna. Non si limitava a salutare: si immergeva nella vita della palestra con l’entusiasmo di chi sa che la vera ricchezza non è il successo personale, ma la capacità di trasmettere qualcosa agli altri. Un consiglio, una battuta, un incoraggiamento: Ernesto era sempre lì, pronto a dare una mano, a far sentire tutti parte di una grande famiglia.
Preghiera ai Lari Domestici
Nell’antica Roma, ogni casa aveva i suoi Lari domestici, spiriti protettori del focolare e della famiglia. Insieme ai Penati, divinità della dispensa e del nutrimento, e ai Genii della casa e della stirpe, essi vegliavano sulla continuità e sulla prosperità della comunità familiare. La loro presenza era celebrata con offerte semplici ma cariche di significato, come il pane di farro, simbolo di sostentamento e tradizione.
Una preghiera latina dedicata ai Lari recita così:
Salve, Lar Familiaris.
Salvete, Di Penates.
Salve, Geni Patris Familiae.
Salve, Vesta Mater.
Vobis offero puro corde hunc panem farreum,
et vos omnes date mihi domui nostrae
valetudinem ac felicitatem in opere nostro.
Salve, Lari della Famiglia.
Salve, Dei Penati.
Salve, Geni Padri della Famiglia.
Salve, Vesta Madre.
Vi offro con cuore puro questo pane di farro,
e voi tutti date alla nostra casa
salute e felicità nel nostro operare.
La Memoria come Presenza
Anche la Padova Ring, come una grande casa, ha i suoi spiriti tutelari. Ernesto è diventato uno di loro. Il suo ricordo non è una nostalgia lontana, ma una forza viva che accompagna ogni atleta che si allena sotto lo stesso tetto.
Come i Lari continuavano a proteggere la famiglia attraverso le generazioni, così Ernesto resta presente nella palestra che tanto ha amato. Ogni colpo al sacco, ogni consiglio ripetuto da un maestro, ogni risata condivisa tra compagni di allenamento porta con sé un frammento del suo spirito.
Non è più tra noi nel corpo, ma è ancora lì, nel cuore di chi lo ha conosciuto, nelle corde del ring che ha calcato, nell’anima di uno sport che, per lui, era più di una disciplina: era una missione, un atto d’amore verso gli altri.
Ciao Ernesto. Sei ancora qui.